La pubblicazione de La più bella avventura (1934) è all’origine della prima condanna ricevuta da don Mazzolari da parte del Sant’Uffizio, che decretò il ritiro dal volume dal commercio e l’assoluto divieto di rieditarlo. Le recensioni positive ricevute in area protestante, nonché dal sacerdote Ernesto Buonaiuti – scomunicato nel 1926 per modernismo – non contribuirono certamente ad alleggerire i sospetti del Vaticano nei confronti di un’opera che, commentando la parabola del figliol prodigo, non invitava soltanto all’amore incondizionato verso il prossimo, ma richiamava con forza la Chiesa ad aprirsi ai ‘lontani’, a tutti coloro che venivano troppo sbrigativamente considerati estranei, se non addirittura nemici, rispetto alla comunità cristiana. Nel fermo convincimento che «niente è fuori della paternità di Dio», don Primo immagina una Chiesa aperta all’umanità e impegnata a preoccuparsi della conversione propria, prima ancora che di quella del mondo, venendo di fatto a centrare col suo scritto il nodo del rapporto tra cattolicesimo e modernità. Sia per i contenuti che per le reazioni suscitate, l’opera costituisce una tra le più esemplari testimonianze della temperie spirituale e culturale che il cattolicesimo italiano ha attraversato tra le due guerre mondiali.

Informazioni

Editore: EDB
Edizione critica a cura di: Marta Margotti
Anno edizione: 2008
Pagine: 300
Prezzo: 26,10 €
EAN: 9788810108437