«Solo Cristo pesa il male»

Sul libro di don Mazzolari ‘Oltre le sbarre, il fratello’ a confronto i don Bignami e Zanaboni e l’ex magistrato Colombo

Andrea Virgilio, Sindaco di Cremona
Gherardo Colombo
Ronzoni, don Zanaboni, Virgilio, Tosato, don Bignami, Colombo
don Umberto Zanaboni
Omar Pedrini
don Bruno Bignami
Il pubblico

«Solo Cristo può pesare il male». Sono le parole di don Primo Mazzolari, così potenti e significative, oggi come ieri, racchiuse nel volume ‘Oltre le sbarre, il fratello’, curato da don Bruno Bignami e don Umberto Zanaboni, rispettivamente postulatore e vicepostulatore della causa di beatificazione del sacerdote del Boschetto. «La pietà salva ciò che vuole» continua Mazzolari nel testo letto da Roberta Ronzoni ieri pomeriggio in sala della Consulta, in apertura dell’incontro di presentazione della raccolta di scritti del sacerdote, di cui ricorre questo gennaio il 135esimo anniversario della nascita.

A partire dall’esperienza di Mazzolari, due volte arrestato dai fascisti e sempre disposto al perdono, al confronto, alla consolazione, si è strutturato il dialogo, moderato da Nicoletta Tosato, tra i curatori del libro e Gherardo Colombo, ex magistrato, protagonista di indagini e processi storici nell’ambito di Mani Pulite, la P2 e il delitto Ambrosoli. «Mazzolari — afferma Colombo — ci invita a un grande impegno. Ci invita ad amare le persone che ci stanno ‘sullo stomaco’. Un milanista può amare uno juventino? Si può amare Trump? Significa scindere la persona dai suoi gesti, e al contempo riconoscere noi stessi attraverso i nostri gesti. Dare la colpa agli altri è facile e inutile».

Fa poi capolino il tema della giustizia riparativa: «Un sistema che ha lo scopo di ricomporre — spiega l’ex magistrato —. Si applica sia parallelamente che alternativamente alla giustizia tradizionale e consiste in un percorso attraverso il quale la vittima e il responsabile vengono accompagnati verso un incontro che consenta al responsabile di diventare consapevole del male che ha fatto e alla vittima di ripararsi di ciò che ha subito». E se oggi l’adesione a questo sistema, per Colombo, è assoluta, ammette che fino a venticinque anni fa non era così: «Credevo che il carcere fosse un male necessario. Fin quando sono stato in magistratura, ho esercitato — legittimamente — la cattiveria: non è da buone persone chiudere un uomo in una gabbia. La giustizia consente ai buoni di fare legittimamente ciò che fanno i cattivi».

Oggi l’occhio cade sui tanti problemi che investono le carceri e le condizioni di detenzione dei carcerati: «Se le carceri, oggi, — commenta sconsolato Colombo — sono quello che sono, è perché non ci importa. Un anno fa la corte costituzionale ha definito incostituzionale la norma che impedisce ai detenuti di avere rapporti intimi con il proprio partner. Vi sembra giusto? Ma scusatemi — scherza rivolgendosi al pubblico — il mio lavoro consisteva nell’interrogare le persone». E se la giustizia riparativa in Italia non funziona in Italia non funziona «è perché siamo rimasti ad Hammurabi: vendicativi, e non ci occupiamo di educazione né di giustizia sociale».

A ragionare sulle motivazioni che hanno dato vita al volume dedicato a Mazzolari è il curatore, don Umberto Zanaboni: «La comunità civile e le comunità cristiane hanno bisogno di riflessioni profonde, oggi. Questo libro nasce sulla spinta delle celebrazioni giubilari di quest’anno: il Papa ci invita ad essere pellegrini di speranza e ad avere più attenzione per i carcerati. Vengono in mente le parole di Mazzolari: ‘Chi non crede alla redimibilità di un essere umano, non è cristiano’». Anche don Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, ha partecipato alla realizzazione del libro e alla richiesta di beatificazione di don Primo Mazzolari: «Ci stiamo lavorando», rassicura.

E aggiunge: «Don Mazzolari ci insegna che è assurdo lasciare indietro chi ha più bisogno, come una famiglia che, vedendo uno dei figli in difficoltà, non gli offrisse tutto l’aiuto necessario. E ci insegna anche che perdonare significa dare futuro: Gesù, salvando l’adultera, le offre una vita nuova».

Ad aprire l’incontro, i saluti del sindaco, Andrea Virgilio: «La giustizia è la virtù che vuole armonizzare la società ma che spesso ci rende crudeli. La politica allora ragioni sulle soluzioni alternative invece di rispondere solo agli stimoli dell’opinione pubblica aumentando le pene». Toccante il momento musicale che ha visto il cantautore Omar Pedrini interpretare il suo brano ‘Il sole spento’, dedicato ai carcerati che soffrono vedendo, fuori dalle sbarre, le belle giornate scivolare via.

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Ogni anno a Cremona, in occasione dell’anniversario della nascita di don Primo Mazzolari (13 gennaio), viene offerta un’occasione di riflessione culturale su una delle tematiche che hanno caratterizzato la vita e il messaggio del parroco di Bozzolo, di cui è in corso la Causa di Beatificazione. Quest’anno l’appuntamento sarà incentrato sul tema del carcere e della giustizia.

Fresco di stampa, verrà presentato il libro «Oltre le sbarre, il Fratello», curato da don Bruno Bignami e don Umberto Zanaboni, rispettivamente postulatore e vicepostulatore della Causa di Beatificazione e pubblicato grazie al contributo della Cooperativa “A Passo d’uomo” e della Fondazione Cariplo.

Nell’anno giubilare, il tema della giustizia è quanto mai attuale, ma va visto con la lente della misericordia e della redenzione nei confronti di quanti hanno commesso gravi errori tanto da finire in carcere. Mazzolari è maestro di umanità e cerca di leggere il cuore, non si ferma all’apparenza o al pregiudizio. Pur senza affermarla in modo esplicito, la prospettiva di don Primo è la stessa che sostiene la giustizia riparativa: bisogna dialogare più che condannare, dare opportunità più che chiudere porte, perché «chi non crede alla redimibilità di una creatura umana non è cristiano».

La presentazione si terrà Sabato 18 gennaio, alle ore 16.30, presso la Sala della Consulta del Comune di Cremona.

Ospiti d’eccezione saranno l’ex magistrato Gherardo Colombo, famoso per aver condotto o contribuito a inchieste celebri quali la scoperta della Loggia P2, il delitto Giorgio Ambrosoli, Mani pulite, i processi Imi-Sir/Lodo Mondadori/Sme e Omar Pedrini, cantautore, ex leader dei Timoria. A moderare l’incontro sarà la giornalista di Cremona1, Nicoletta Tosato. Interverranno anche i curatori del libro.

L’evento è organizzato dalla Postulazione e dalla Fondazione Mazzolari di Bozzolo.

La riflessione di Mazzolari è in sintonia con il principio della fraternità di papa Francesco, che nella Bolla di indizione del Giubileo della speranza 2025, Spes non confundit, afferma:

«Nell’Anno giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio. Penso ai detenuti che, privi della libertà, sperimentano ogni giorno, oltre alla durezza della reclusione, il vuoto affettivo, le restrizioni imposte e, in non pochi casi, la mancanza di rispetto. Propongo ai Governi che nell’Anno del Giubileo si assumano iniziative che restituiscano speranza; forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società; percorsi di reinserimento nella comunità a cui corrisponda un concreto impegno nell’osservanza delle leggi».