A Bozzolo l’omaggio di mons. Sapienza alla memoria di don Primo.
Il Reggente della Prefettura della Casa pontificia ha celebrato la Messa nella chiesa di San Pietro nella giornata conclusiva della tre giorni mazzolariana

È stata una mattinata di profondo spirito comunitario quella che si è svolta domenica 12 giugno presso la chiesa arcipretale di San Pietro a  Bozzolo, dove, nell’ultima giornata delle annuali celebrazioni mazzolariane, ha celebrato la Messa mons. Leonardo Sapienza, Reggente della prefettura della Casa Pontificia.

Numerosa e partecipe la presenza dei giovani, che oggi hanno ricevuto dal parroco don Luigi Pisani, che ha concelebrato l’Eucaristia, il mandato ad essere educatori e animatori presso il grest estivo parrocchiale.

Nella sua omelia mons. Sapienza ha proposto una riflessione sulla festa della Santissima Trinità che la Chiesa celebra in questa domenica.
«Siamo proprio sicuri di conoscere il Dio di cui parliamo e scriviamo? – ha esordito – Il pensiero di Dio mette alla prova intellettuali e analfabeti. Questo è tanto più vero in questa giornata. Oggi è la festa di Dio, grande verità e grande mistero».
Per attualizzare il concetto di amore trinitario, sulla testimonianza di Sant’Agostino che per primo ha spiegato il concetto di trinità come relazione d’amore, Sapienza ha ricordato la sua vicinanza a don Primo Mazzolari e, citandone il pensiero, ha ricordato la sua omelia del 1956, quando don Primo parlava di una “religione del mistero” a partire proprio dall’unicità di un Dio che si manifesta in tre persone.
«Don Primo, forse proprio in questa chiesa o in quella della Santissima Trinità, nel giorno di questa festa del 1956, diceva del mistero di Dio: “Io non so dirvi nulla. La nostra è una religione del mistero”. Allora – ha concluso mons. Sapienza – davanti a un mistero, noi possiamo soltanto tacere. Tacere e adorare. E pensare a Dio».

Al termine dell’omelia Sapienza si è lasciato andare anche a un ricordo personale. A quando, da giovane seminarista, ascoltava la voce di Don Primo registrata su un 33 giri, «la predica del Venerdì Santo che tutti conosciamo». Fu dopo quell’ascolto che «mi ripromisi che, qualora fossi diventato prete, avrei fatto come lui». E ha concluso dichiarando l’emozione provata a predicare, oggi, dallo stesso ambone da cui predicava proprio don Primo.

Non è mancato anche un appello a tutti e in particolare ai giovani presenti numerosi, affinché riconoscano in Dio «il sole di cui abbiamo bisogno per vivere perché – ha aggiunto – dimenticare Dio significa spegnere la luce nella nostra vita. Dio è la felicità, Dio è la gioia, Dio è la pienezza della nostra vita».

La celebrazione si è conclusa con la consegna di due doni sacerdotali particolarmente graditi alla comunità. Il Santo Rosario di Papa Francesco, che mons. Sapienza ha consegnato personalmente nelle mani degli animatori del grest. E la consegna di una casula con stemma papale consegnato al parroco, che ha espresso con gratitudine la speranza di poterlo indossare in occasione della beatificazione di don Primo.

Prima di lasciare Bozzolo, il Reggente della prefettura della Casa Pontificia si è soffermato sulla tomba di don Primo per una breve preghiera silenziosa.

Sara Pisani – Fonte Diocesi di Cremona

Nel pomeriggio si è tenuto il ricordo dei 40 anni di vita della Fondazione don Primo Mazzolari.

Ha introdotto la presidente Paola Bignardi tracciando il passato ma, soprattutto, le sfide che dovrà affrontare la Fondazione nei prossimi anni per adempiere sempre al meglio ai suoi compiti di divulgazione del pensiero mazzolariano, in modo particolare alle nuove generazioni, e di raccolta e catalogazione dei documenti ancora sparsi per tutta Italia che riguardano la vicenda di don Primo.

Hanno poi presa la parola Carlo Bettoni che ha ripercorso gli anni che vanno dalla morte di don Primo nel 1959, con la costituzione del “Comitato per le onoranze a don Primo Mazzolari”, fino alla costituzione della Fondazione don Primo Mazzolari nel 1981 e a tutti gli avvenimenti successi a tutto l’anno 2000.

Il racconto degli avvenimenti dal 2000 ai giorni nostri è invece toccato a Giancarlo Ghidorsi.

Presso l’oratorio è stato poi proiettato il documentario il “Profeta della Bassa”

In serata, i giovani della zona pastorale 4 della Diocesi di Cremona, hanno interpretato “La samaritana” di don Primo Mazzolari.

Alla lettura appassionata di brani del testo di Mazzolari (recentemente pubblicato in edizione critica da EDB) di don Umberto Zanaboni si sono alternati quadri recitati che, quei testi, volevano attualizzare e reinterpretare con gli occhi dei più giovani.

Dal 10 al 12 giugno pv, a Bozzolo, si terrà la terza edizione della “3 giorni mazzolariana”.
Il titolo scelto quest’anno è: “La più bella avventura – Don Primo Mazzolari incontra i giovani”.
«Ogni generazione, anche la nostra, ha le sue strade di perdimento e di salvezza, una sua maniera di cercare» (Mazzolari).
Anche questa edizione presenta un ricco programma di incontri e interventi.
L’organizzazione è a cura dell’Associazione Isacco. La Fondazione Mazzolari, il Comune e la Parrocchia di Bozzolo, l’Istituto Superiore di scienze religiose di Mantova, la Libreria Paoline – Il Rio di Mantova e l’I.I.S. Carlo d’Arco – Isabella d’Este offrono il loro patrocinio all’evento. Un grazie alla Fondazione Comunità Mantovana Onlus per il sostegno.

Il programma completo della 3 giorni mazzolariana